Paolo Borciani e il Quartetto italiano
«Perfezione è la sola parola che possa descrivere il loro giuoco, perfezione di un genere e di un livello tale che nessuno, tra gli odierni amanti del quartetto, né tra i quartettisti, ne ha mai sentito l’eguale prima d’ora».
Virgil Thomson New York Herald Tribune
Il Quartetto Italiano è stato uno tra i massimi quartetti d’archi del XX Secolo. Fondato da Paolo Borciani, Elisa Pegreffi, Lionello Forzanti – dal 1947 Piero Farulli – e Franco Rossi, è rimasto in attività dal 1945 al 1980. Il debutto della formazione avviene a Carpi nell’estate del 1945, quando i quattro strumentisti non sono ancora ventenni. Nasce con il nome di Nuovo Quartetto Italiano per distinguersi da un altro “Quartetto Italiano”, fondato all’inizio del Novecento dal violinista Remigio (Remy) Prìncipe; l’aggettivo Nuovo viene rimosso nel 1951.
Fino al suo scioglimento, avvenuto nel 1980, è stato il più celebre gruppo cameristico italiano, apprezzato in tutto il mondo per il rigore interpretativo, l’equilibrio sonoro e la perfezione tecnica, caratteristiche documentate da una sostanziosa discografia.
La prima incisione discografica del complesso viene realizzata in Svizzera dalla casa discografica tedesca Telefunken, su quattro dischi a 78 giri, nel 1946. Era un’esecuzione del Quartetto per archi op. 10 di Claude Debussy, brano con il quale avevano esordito i quattro strumentisti, che si conobbero frequentando a Siena l’Accademia Chigiana, incoraggiati dal loro maestro di musica da camera Arturo Bonucci (1894-1964).
Nel 1947 Lionello Forzanti, la viola del quartetto, esce dal gruppo per intraprendere negli Stati Uniti la carriera di direttore d’orchestra. Subentra al suo posto Piero Farulli, che rimane stabilmente per trent’anni fino alla fine degli anni settanta, quando, per problemi di salute, viene sostituito da Dino Asciolla, che lavora con il quartetto fino al suo definitivo scioglimento.
Il quartetto ha inoltre collaborato, per alcune esecuzioni, con grandi solisti come Pierre Antoine de Bavier, Maurizio Pollini, Pierre Fournier. Ha svolto un’intensa attività concertistica in Europa e negli Stati Uniti (qui, nel 1951, il compositore e critico musicale Virgil Thomson lo definì “indubbiamente il miglior quartetto del nostro secolo”).
Memorabile resta la registrazione del ciclo integrale dei quartetti di Beethoven, portata a termine tra il 1967 e il 1975.
Il quartetto inoltre è stato il primo in Italia ad effettuare l’incisione completa di tutte le opere per quartetto d’archi del compositore austriaco Anton Webern. Nel 1970 il compositore fiorentino Sylvano Bussotti ha composto appositamente per il quartetto un poema sinfonico con l’intervento dell’orchestra, dal titolo I semi di Gramsci, dedicato alla grande bravura dei quattro musicisti che ne effettuarono la prima esecuzione.
Il segretario e storico della formazione è stato Guido Alberto Borciani (1920-2008), il fratello di Paolo, di professione ingegnere, appassionato di musica e fondatore del Premio Paolo Borciani. Nel 1977, una loro registrazione è stata inserita dalla NASA nel Golden Record, il disco d’oro contenente immagini e suoni rappresentativi della Terra e dell’Umanità, destinato a essere inviato nel cosmo, in due esemplari, a bordo delle sonde spaziali Voyager 1 e Voyager 2, lanciate nell’ambito dell’omonimo programma esplorativo.
«Che quattro giovani, che quattro giovanissimi abbiano vinto lo splendente egoismo della loro età gagliarda è già, per se stessa, una cosa ammirabile. Ma che, poi, questa decisione e questo impegno si accompagnino a tanta semplicità, rinuncino a sottolinearsi, si ristorino in una sorridente franchezza è quasi, ai giorni nostri, un prodigio».
Giulio Confalonieri, 1 gennaio 1946, Oggi
Il Quartetto italiano
Paolo Borciani
Primo violino
Paolo Borciani nasce il 21 dicembre 1922 a Reggio Emilia. Il padre Mario, violinista e insegnante, è il figlio di Alberto Borciani, l’avvocato penalista e deputato socialista che nel 1902 aveva presentato il primo disegno di legge sul divorzio. Con il padre comincia a studiare violino a cinque anni, diplomandosi nel 1942 al Conservatorio di Parma dopo un decennio di lezioni private con Giannino Carpi. Frequenta il liceo classico e, a Bologna, la facoltà di Giurisprudenza, che abbandona dopo due esami. Si perfeziona all’Accademia Chigiana di Siena con Arrigo Serato, allievo di Joseph Joachim.
Elisa Pegreffi
Secondo violino
Elisa Pegreffi nasce a Genova il 10 giugno 1922. A iniziarla alla musica è il padre Roberto, violinista, pianista e compositore, spalla dei secondi violini al teatro Carlo Felice. Studia al Conservatorio della sua città con Antonio Abussi dal 1930 al 1940, anno del diploma. Nell’aprile 1939 vince a Trieste il concorso di violino ai Littoriali della Cultura: in premio, l’esecuzione del Concerto di Brahms al Foro Italico di Roma davanti a Mussolini. Si perfeziona con Serato, dal 1940 al 1943, all’Accademia di Santa Cecilia.
Piero Farulli
Viola
Piero Farulli nasce a Firenze il 13 gennaio 1920 da un ciabattino e una bidella, che hanno altri sei figli, tra cui il pittore Fernando. Ha la possibilità di studiare la musica grazie alla generosità di Ida Beni, proprietaria di un emporio dove fa il ragazzo di bottega. A quindici anni viene ammesso, da violinista, al Conservatorio Cherubini nella classe di Gioacchino Maglioni, di scuola belga, la cui impostazione dell’arco Farulli tramanderà ai propri allievi. Suoi compagni di studi sono Piero Bellugi, Roberto Michelucci e Sylvano Bussotti. Come maestro di pianoforte complementare ha Luigi Dallapiccola, per la musica da camera Dante Serra. Nel 1940 diploma in violino, l’anno dopo in viola, e viene subito assunto dal teatro Comunale come viola di fila. Chiamato sotto le armi nel febbraio 1942, viene spedito in Sicilia, trovando sistemazione nell’orchestra del teatro Massimo. Nel 1946 entra nel Quartetto Italiano al posto di Lionello Forzanti, trasferitosi in America Latina per coltivare il suo sogno di diventare direttore. In realtà Farulli avrebbe dovuto occupare quel leggio fin dalle origini, solo che all’atto della fondazione gli amici non sono riusciti a rintracciarlo poiché non era ancora tornato a casa dalla guerra.
Franco Rossi
Violoncello
Franco Rossi nasce a Venezia il 31 marzo 1921. Al Liceo musicale della sua città è allievo di Prospero Montecchi e Luigi Silva, che poi segue al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, dove si diploma nel 1941 terminando gli studi con Dante Serra. Studia anche all’Accademia di Santa Cecilia con Arturo Bonucci. Prima e dopo il diploma fa esperienza in orchestra: a Torino, alla RAI di Roma, a Santa Cecilia, alla Fenice e nell’orchestra della Chigiana diretta da Antonio Guarnieri, che Rossi venererà sempre come maestro ideale.